Curare la persona
L'Omeopatia è una medicina olistica. Il termine olismo (dal greco Holos = tutto, intero) è stato introdotto intorno agli anni 20, con esso ci si riferisce ad una teoria che si è sviluppata in molti campi (neurologico, psicologico, epistemologico) secondo la quale l'organismo è qualcosa in più della semplice somma delle sue parti.
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In tale ottica il paziente non è visto solo nei suoi sintomi, ma considerato sempre nella sua TOTALITÀ (insieme di parti correlate tra loro) più che nella sua MOLTEPLICITÀ (insieme di parti non correlate tra loro). Oggi si usa spesso dire psico – somatico, e la stessa OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, descrive la salute come Non solo assenza di sintomi ma godimento del benessere psico- fisico, che detto così sembra proporre più un dualismo che un olismo ma, se andiamo alla radice etimologica di queste parole, troviamo che psychè vuol dire persona e soma vuol dire organismo, qualcosa quindi di più complesso della "sola" mente e del "solo" corpo.
L'Omeopatia pur essendo storicamente precedente alla definizione di olismo ne ha precorso questi concetti: Hahnemann, il padre dell'Omeopatia a metà dell'800, con la terminologia dell'epoca, scrive: Nello stato di salute dell'uomo, la forza vitale, vivificatrice e misteriosa, domina in modo assoluto e dinamico il corpo materiale (organismo) e tiene tutte le sue parti in meravigliosa via armonica di sensi ed attività, in modo che il nostro intelletto ragionevole si possa servire liberamente di questo strumento sano e vitale per gli scopi superiori della nostra esistenza.
La malattia nell'approccio olistico non si identifica soltanto con i suoi sintomi.
L'essere vivente è in continuo equilibrio dinamico con il mondo esterno e con quello interno. Se l'equilibrio "salta", nasce la malattia che si manifesta attraverso i sintomi.
La malattia quindi è il segnale di una risposta dell'organismo a perturbamenti del suo equilibrio, perturbamenti causati dai cosiddetti fattori patogeni: infezioni, stress, traumi, cattivo stile di vita.
Le moderne scoperte sullo Stress e sulla PNEI che mette in relazione la psiche con l'apparato neurologico, con il sistema endocrino e con il sistema immunitario confermano tutto questo.
Quando questo equilibrio non si recupera, o per la forza dei fattori patogeni, o per l'incapacità dell'essere vivente a reagire in modo efficace, le malattie diventano croniche.
Queste, le malattie croniche, sono la vera sfida che la medicina dovrà raccogliere nei prossimi anni.
Le malattie croniche: ipertensione, allergie, malattie autoimmuni, degenerative etc., ci portano ad un uso sempre maggiore di farmaci, che, pur agendo sul sintomo, non risolvono quasi mai la malattia esponendoci però al rischio di nuove malattie cosiddette iatrogene, ovvero provocate dai farmaci stessi.
Pertanto anche le cure diventeranno croniche e sentiamo poi dire che quelle omeopatiche sono lunghe.
Curarsi, cioè prendersi cura di sè, non và d'accordo con la fretta, i risultati rapidi si possono ottenere nelle malattie acute, le altre, quando è possibile curarle, richiedono tempo.
In quanto medici conosciamo le malattie e le diagnosi, quando abbiamo dei quesiti diagnostici prescriviamo tutti gli accertamenti del caso, conosciamo l'uso dei farmaci e la loro utilità, ma abbiamo anche un altro punto di vista, interpretiamo tutto questo in modo diverso e questo ci prospetta un diverso percorso e una diversa strategia terapeutica che offre e propone una diversa opportunità di cura.
La caratteristica dell'approccio Olistico e che esso si rivolge alla persona, alle modalità con cui essa esprime la "sua" malattia.
Nella medicina classica a ciascun sintomo, a ciascuna malattia, corrisponde una specifica terapia, quasi sempre una terapia "anti".
Nell'omeopatia non è così:
Il bambino insonne che si addormenta solo in braccio alla madre, quello che sta sveglio per giocare come se fosse giorno e quello che si risveglia perchè agitato e nervoso, riceveranno ciascuno la "propria" cura: Pulsatilla il primo, Cyprypedium il secondo, Chamomilla il terzo (sono solo degli esempi).
Una nevralgia del trigemino che si manifesta con un dolore "come se mi avessero strappato i denti", o "come se mi avesse punto un enorme insetto", o "come se mi si fosse ridotta la vista", non potranno essere curate con la stessa medicina.
Nel caso, forse più semplice, di una sindrome influenzale, diversa sarà la terapia per il paziente che manifesta febbre alta con arrossamento del viso e agitazione, da quello che è abbattuto e pallido.
Vorrei qui ribadire che terapie naturali non significa automaticamente terapie olistiche: Se la prescrizione si basa solamente sul sintomo o sulla diagnosi nosologica essa non sarà una prescrizione olistica.
Hahnemann e la scoperta dell'omeopatia
Samuel Hahnemann visse tra il 1755 e il 1843.
Già queste due date ci fanno capire l'importanza del periodo storico in cui Hahnemann ha vissuto, si và dall'illuminismo al romanticismo, si attraversa la rivoluzione francese.
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Hahnemann nasce a Meissen, in Sassonia, città famosa per la produzione di porcellane, il padre rinomato decoratore, vorrebbe che il figlio seguisse le sue orme , ma il giovane H. mostra ben presto uno spiccato talento per gli studi e, a venti anni, superati i contrasti paterni, parte per Lipsia per studiare Medicina.
La medicina vive un momento di neo ippocratismo, si ripresenta una visione vitalistica della malattia che ripropone la Vis Medicatrix Naturae e la legge Similia similibis Curentur in opposizione o, talvolta, in tentativi di integrazione con la visione meccanicistica della legge Contraria Contrariis Curentur.
In quest'epoca gli studi di medicina sono esclusivamente teorici, soltanto nella Università di Vienna gli studenti apprendono l'arte al capezzale del malato. Per questo motivo H. ben presto lascia Lipsia per Vienna.
L' Università di Vienna è all'avanguardia sia per l'insegnamento che per la ricerca terapeutica, qui il Dottor Stoerck, già dal 1760, studia il legame tra le sostanze terapeutiche e il malato, arrivando a sperimentare su se stesso alcune sostanze ( primo esempio di studio sull'uomo sano).
Hahnemann rimane influenzato da tali studi, ma motivazioni economiche lo spingono a numerosi spostamenti, ritorna a Lipsia e, nonostante un notevole successo professionale, manifesta, nelle sue epistole a colleghi ed amici, una profonda insoddisfazione professionale:
"Otto anni di pratica esercitata con il massimo scrupolo mi avevano già fatto conoscere i gravi limiti dei metodi curativi comuni".
È il 1789, l'anno della rivoluzione francese. H. smette di esercitare, si manterrà facendo traduzioni, grazie alla approfondita conoscenza di varie lingue.
La traduzione di un testo del Dottor Cullen, esponente della medicina anglosassone rappresenta per H. un punto di svolta.
L' autore inglese riportava che i lavoratori della corteccia di china ammalavano di una febbre simile a quella malarica.
Hahnemann cerca il principio che spieghi questa azione e assume personalmente una preparazione di china e riporta: "I piedi e le dita si raffreddarono, fui preso da ansia e tremiti..., poi pulsazioni alla testa, guance arrossate e sete.. rigidità nelle ossa… smisi di prendere il rimedio e mi rimisi in breve tempo".
Hahnemann inizia un periodo di intenso studio e ripete l' esperimento su se stesso anche con altre sostanze e sempre gli si presentano sintomi , specifici della sostanza provata.
Ora tutto è chiaro: le sostanze che inducono i sintomi in un uomo sano posso essere curative per le malattie che si presentano con quegli stessi sintomi. Negli anni arriverà a sperimentare su se stesso 101 sostanze.
Successivamente egli si pone la questione della dose terapeutica più piccola, quella che cura senza dare effetti tossici.
L'esperienza lo porta, inoltre, a considerazioni cliniche originali che sono i fondamenti della medicina omeopatica ancora oggi.
Ben presto molti dottori seguiranno H. nella nuova disciplina e diffonderanno l'omeopatia in tutta l'Europa e nelle Americhe.
I principi dell'omeopatia
La terminologia usata da Hahnemann rispecchia ovviamente l'epoca in cui egli è vissuto, tuttavia i princìpi che egli ha elaborato nella sua lunga esperienza, sono ancora "moderni".
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Vis Medicatrix Naturae
Già Ippocrate aveva intuito che la natura ci fornisce una capacità reattiva di fronte alle malattie. Non tutte infatti necessitano di essere trattate.
Oggi possiamo considerare che la nostra immunità naturale può essere considerata una parte di questa Vis. Per esempio durante una epidemia influenzale molte persone si ammalano, ma molte no sebbene non siano vaccinati, oppure alcune guariscono in pochi giorni altre in più tempo. Ciascuno quindi ha una propria capacità reattiva che in senso più ampio Hahnemann chiama Forza Vitale.
Dinamismo morboso e Predisposizione morbosa
Nella malattia la Forza Vitale può reagire con tre modalità:
iporeazione, reazione scarsa che Hahnemann chiama Psora,
ipereazione, reazione eccessiva che Hahnemann chiama Sicosi,
disreazione, reazione distruttiva che Hahnemann chiama Sifilis.
Hahnemann chiama queste modalità Miasmi.
Vediamo per esempio un ascesso dentario: all'inizio abbiamo il semplice dolore, prima reazione scarsa; poi la gengiva si gonfia, reazione eccessiva; poi si forma il pus, reazione distruttiva. Quindi queste tre forme si possono alternare o essere presenti insieme, ciò avviene anche per le malattie croniche.
I miasmi possono esprimersi anche tutti insieme, rappresentano quello che oggi chiamiamo la predisposizione, quell'insieme di ereditarietà, famigliarità, ambiente, che caratterizzano le reazioni individuali ad una malattia e che rendono unico il paziente. Per H. i miasmi possono essere la causa del cronicizzarsi delle malattie. Tale concetto è fortemente innovativo in un'epoca in cui la malattia rappresenta ancora un evento acuto.
Sperimentazione sull'uomo sano e legge di similitudine
La prima fonte di conoscenza del potere farmacologico delle sostanze ci viene dalla tossicologia, ovvero da quegli effetti che esse procurano quando se ne viene a contatto o vengono ingerite o altro.
Da questa prima conoscenza H. passa alla sperimentazione su stesso, elabora, nel frattempo, una preparazione che produce effetti senza procurare tossicità.
L'assunzione ripetuta di una determinata sostanza provoca una reazione nell'organismo, una specie di malattia artificiale, con sintomi specifici di quella sostanza; applicando la legge di similitudine, quando una malattia vera si presenterà con quei sintomi potrà essere curata da quella sostanza.
Negli anni molti omeopati hanno fatto sperimentazione su stessi, negli ultimi tempi queste sperimentazione sono riprese per studiare l'effetto anche di nuove sostanze con le quali l'uomo vive a contatto e che potrebbero essere utili nella cura di malattie moderne.
Individualizzazione dei sintomi della cura e della dose
Poichè ogni individuo ammala secondo proprie caratteristiche, ogni cura deve essere specifica per quella persona. Pertanto la valutazione della malattia viene fatta sempre considerando tutto lo stato del paziente, i suoi sintomi peculiari per prescrivere il rimedio più adatto alla dose più adatta.
Intervista al Dott. Lusi Giandomenico sull'omeopatia IES TV Parte 1 di 2
Intervista al Dott. Lusi Giandomenico sull'omeopatia TV2000 Parte 1 di 2
CHE COSA PUÒ CURARE L'OMEOPATIA
Malattie acute e croniche
L'omeopatia affronta sia malattie acute che croniche. Può risolvere o migliorare malattie quali allergie, cefalee, disturbi respiratori, stati ansiosi, malattie della pelle. È molto utile nei disturbi mestruali e nella menopausa.
A che età
Persone di ogni età possono beneficiare dell'omeopatia:si utilizza con ottimi risultati nei bambini sia per malattie specifiche che per aiutarli a crescere meglio assumendo meno farmaci, accompagna i ragazzi nell'adolescenza aiutandoli nei loro cambiamenti biologici ed emotivi. Numerose sono inoltre le possibilità omeopatiche nei disturbi della terza età.
Quanto dura una cura omeopatica
Nelle patologie acute l’omeopatia può essere velocissima. Nelle malattie croniche la durata della cura dipende da quanto tempo è presente la malattia, dalla sua gravità e dal livello di intossicazione del malato.
Ci sono rischi?
Non ci sono rischi specifici nell'assunzione dei rimedi omeopatici la prescrizione deve essere fatta comunque da un medico dopo una accurata visita che dia ai sintomi del malato una corretta diagnosi.
LA VISITA OMEOPATICA
L'omeopata è un medico.
Per molto tempo la mancanza di una legge ha permesso a non medici di prescrivere medicine omeopatiche. Da qualche anno una sentenza della Corte di Cassazione ha definitivamente stabilito che solo i medici posso prescrivere i farmaci omeopatici. Inoltre molti Ordini Provinciali dei Medici, in mancanza di una specializzazione universitaria, hanno stipulato un Registro degli Omeopati al quale si può essere iscritti soltanto avendone i titoli (corsi frequentati, congressi, pubblicazioni etc.).
Certe curiose domande.
Durante la visita l'Omeopata oltre le domande riferite al motivo della visita, ne pone altre riguardanti il temperamento del paziente, la calorosità o freddolosità, il sonno, i gusti alimentari ed altro ancora. Queste domande, che sembrano non avere nulla a che fare con la patologia del paziente, sono importanti poichè servono ad individualizzare la cura, a renderla specifica per il paziente. Un esempio per chiarire: due pazienti voglio curare la loro allergia, uno è caloroso, collerico, ama i dolci, l'altro è di temperamento tranquillo, è freddoloso e ama i cibi salati; avranno ciascuno una propria cura, diversa l'uno dall'altro, pur avendo la stessa malattia.
L'omeopata visita il paziente
Essendo un medico l'omeopata effettua anche una visita medica classica: controlla gli organi, la pressione arteriosa, legge le analisi o quando è il caso prescrive quelle opportune.
IL FARMACO OMEOPATICO
Il Farmaco omeopatico e le sue preparazioni.
I farmaci omeopatici classici vengono preparati dal regno animale, vegetale, minerale.
La preparazione dei medicinali omeopatici avviene oggi con macchinari industriali che sono stati progettati per ripetere il metodo hahnemanniano. Tale metodo consiste in un processo di diluizione e di successione delle sostanze che Hahnemann chiama Dinamizzazione.
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Particolare attenzione viene riservata alla preparazione e al mantenimento delle materie prime e alla loro conservazione lontano dagli inquinanti.
Le principali preparazioni sono:
La preparazione CH centesimale hahnemaniana:
la sostanza base si diluisce in rapporto 1:100 con acqua e poi si scuote 100 volte (1CH); da questa diluizione se ne prepara una successiva, usando un secondo flacone, sempre in rapporto 1:100 e si scuote 100 volte (2CH) etc.
La preparazione LM Cinquantamillesimale:
messa a punta da H nell'ultimo periodo della sua attività consiste nell’alternare passaggi dallo stato solido allo stato liquido.
La preparazione Korsakoviana:
esiste un'altra preparazione, meno precisa, detta di Korsakoff (K) che prevede l'uso di un solo flacone per la diluizione e succussione che viene svuotato e poi riempito (1K), poichè una parte di liquido rimane adesa alle pareti del recipiente, questa rappresenta il punto di partenza della nuova diluizione.
Korsakoff mise a punto questo metodo non avendo a disposizione tutto lo strumentario adatto alla preparazione delle CH.
Tale metodo si è rivelato comodo e meno costoso e per questo è molto diffuso.
Piccole palline bianche
I farmaci omeopatici, almeno, quelli classici, si presentano come piccole palline bianche di due grandezze: i granuli, più grandi, che vengono assunti in genere da tre o cinque per volta e i globuli, più piccoli, che vengono assunti in quantità già preparate, i così detti tubi-dose.
Esistono inoltre farmaci omeopatici in gocce.
Come si assumono
Le medicine omeopatiche si assumono per bocca, il numero dei granuli o dei tubi dose e della loro ripetizione viene stabilito dal medico al momento della consultazione.
È opportuno non toccare i granuli o i globuli con le mani ed è preferibile assumerli lontano dai pasti. è consigliato inoltre ridurre durante le cure l'assunzione di cibi fortemente aromatici come caffè, the, aglio e spezie un genere.
Reperibilità agosto 2014:
orario 10.00-11.00 e 18.00-19.00.
Dal 1 all'8 agosto il dottor Giandomenico Lusi al numero 330572484.
Dal 9 al 16 agosto la dottoressa Benedetta Masini al numero 3381303734.
Dal 17 al 24 agosto il dottor Charalampos Katsoulas al numero 3405132119.
Dal 25 al 31 agosto il dottor Gustavo Dominici al numero 3339319088.